DESIGNAZIONE E CORRISPONDENZA DELLE QUALITÀ —
Acciai per imbutitura e piegatura a freddo – EN10346:2009
Caratteristiche
Questi acciai sono caratterizzati da limiti massimi di snervamento e di rottura ed allungamenti minimi garantiti. Sono classificati in ordine crescente di formabilità e possono pertanto essere utilizzati nelle diverse lavorazioni a freddo, dagli stampaggi meno critici (DX51D) fino alle più profonde imbutiture (DX54 e DX56)
Zincatura a caldo
Con zincatura a caldo si intende generalmente l’immersione di manufatti in ferro in un bagno di zinco fuso tenuto mediamente alla temperatura di 450 °C il che determina la ricopertura dell’acciaio con un sottile e resistente strato di zinco. Grazie al pretrattamento in un bagno di sali fusi di zinco cloruro e ammonio cloruro, l’acciaio si lega allo zinco conferendo una resistenza alla corrosione di molto superiore alla zincatura elettrolitica, cosa dovuta anche alla maggiore resistenza meccanica dello strato protettivo[2]. Il processo può essere suddiviso nelle seguenti fasi, separate una dall’altra:
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- sgrassaggio e decapaggio, ottenuti con tensioattivi e acido cloridrico;
- flussaggio: immersione in soluzione di ammonio cloruro e zinco cloruro;
- zincatura: immersione, dopo preriscaldamento a 100 °C, in vasca di zinco fuso a 450°C per il tempo necessario a che l’acciaio raggiunga la stessa temperatura dello zinco.
- Raffreddamento in aria od in acqua a cui può seguire un trattamento di passivazione.
L’immissione in piccole e precise dosi di nichel od ancor meglio di alluminio nella vasca di zincatura, conferiscono al trattamento un migliore controllo sulla reattività dell’acciaio, sul rivestimento applicato e sugli spessori minimi di zinco richiesti dalle normative del settore. L’aggiunta di alluminio permette inoltre di migliorare la resistenza alla corrosione del rivestimento zincato e le sue qualità funzionali ed estetiche. La sostituzione del piombo presente nel bagno di zincatura con il bismuto (basso – fondente) ci preserva da un inquinamento precoce del pianeta, preservando le qualità protettive della zincatura e la nostra salute.
La vasca che contiene lo zinco fuso è soggetta a un lento e costante processo di erosione, a causa dell’elevata temperatura raggiunta e degli agenti chimici (tra cui fosforo, silicio, zolfo) sprigionati durante le fasi operative, venuti in contatto con le pareti. Lo stato di corrosione è valutabile attraverso tecnologie diagnostiche che elaborano i parametri di spessore della vasca con una sonda ultrasonora rivestita di alluminio e collegata a un computer esterno.
Zincatura a caldo continua
Il processo continuo è molto simile a quello a caldo, ma viene effettuato su nastri o fili d’acciaio, permettendo di trattare in maniera continua e rapida grosse quantità di materiale. Il materiale viene srotolato, fatto passare in vasche che effettuano i cicli di preparazione dello stesso, introdotto in un forno che lo porta a una temperatura uniforme ed infine fatto passare per una vasca contenente una lega di zinco ed alluminio, quest’ultimo in percentuale dello 0,17-0,20%, fuso. La vasca può essere riscaldata in vari modi: con le resistenze elettriche, con una cappa e la fiamma a contatto dello zinco oppure con dei bruciatori immersi. Per rimuovere il materiale in eccesso ed uniformare la distribuzione dello zinco ci sono due metodi:
- con dei tamponi in cui viene schiacciato il filo, lasciando un sottile strato di rivestimento.
- con delle “lame d’aria”, il filo passa attraverso delle “busette” e con l’azoto o con l’aria si rimuove l’eccesso di materiale, questa tecnica è anche detta “tripla zincatura”.
Il materiale viene successivamente raffreddato e riavvolto in bobine (per il filo) o coils (per il nastro). La continuità del processo viene ottenuta saldando la coda di un nastro alla testa di quello successivo.